Negli ultimi anni, grazie a una campagna di sensibilizzazione europea sul tema, Sound Education, migliaia di interventi sono stati fatti nelle scuole inglesi, svedesi, olandesi e tedesche. Ma ora anche l'Italia corre ai ripari:
Ne è un esempio la bonifica delle aule e della palestra alla Scuola media Cavalieri la prima scuola in Italia interamente bonificata acusticamente leggi l'articolo qui.
Con la partecipazione dei cittadini e con le corrette scelte delle Amministrazioni pubbliche nel finanziare progetti per migliorare la qualità acustica degli edifici scolastici è possibile rendere appropriato acusticamente lo spazio scolastico delle aule, delle mense, o dei laboratori, etc.
L’acquisizione delle conoscenze scolastiche, si sa, richiede un processo lungo e delicato, il cui percorso e esito sono prevalentemente governati dalle capacità degli insegnanti, ma accanto a queste anche le condizioni fisico-ambientali entro cui si svolge hanno una influenza non trascurabile, che può assumere un peso rilevante.
Una di queste condizioni al contorno, alquanto negletta nel nostro Paese, è la qualità acustica delle aule scolastiche, la cui inadeguatezza sotto questo aspetto è invece da diversi anni oggetto di controlli ed interventi sistematici in molti altri Paesi. Una cattiva acustica delle aule può avere conseguenze fortemente negative per allievi ed insegnanti: rallentando, o addirittura interrompendo il processo di apprendimento in molti dei primi; inducendo affaticamento e frustrazione generalizzati nei secondi. Una cattiva acustica significa infatti, in primo luogo, perturbazione e compromissione della comunicazione verbale, definibile quantitativamente attraverso la misura della perdita di intelligibilità del parlato, ovvero dell’abbassamento, più o meno sensibile, della percentuale di parole correttamente intese da un ascoltatore, rispetto alla totalità di parole pronunciate dal parlatore.
Ma quali sono i fattori fisici che possono pregiudicare la qualità acustica di un’aula scolastica, rendendo difficoltoso percepire e comprendere i discorsi degli insegnanti? I principali sono sostanzialmente tre:
1) il tempo di riverberazione ambientale
2) il rumore di fondo esistente nell'aula
3) la distanza dall'insegnante
In ogni ambiente chiuso il suono che si ode è il tempo di riverberazione (TR), ovvero il tempo durante il quale una certa quantità di energia sonora continua a persistere all’interno di un ambiente chiuso dopo che il segnale sonoro è stato interrotto. Tanto più lungo è questo tempo, tanto maggiore è il contributo del suono riflesso rispetto a quello diretto. E un eccesso di suono riverberato, rispetto a quello diretto, significa pregiudicare sensibilmente l’intelligibilità del parlato, rendendo difficoltosa la distinzione dei singoli segnali vocali e delle pause che separano una parola dall’altra. È questo il fattore d’inquinamento acustico più grave e diffuso nelle aule scolastiche. In tutti i Paesi che si sono finora occupati di questa questione, la sua presenza e il suo livello si sono rivelati infatti come la principale causa di riduzione dell’intelligibilità del parlato.
Il rumore di fondo provoca solitamente un aggravamento degli effetti negativi associati alle problematiche del riverbero e alla distanza dall’insegnante. Il rumore di fondo esistente in un’aula ha origine dal contesto sonoro nel quale essa è inserita, e a determinarne la presenza ed il livello possono quindi concorrere numerose fonti.
Solitamente le principali sono:
1) le sorgenti di rumore interne all’edificio scolastico: l’attività nelle aule adiacenti, nei corridoi e nelle palestre; il funzionamento degli impianti interni; le fonti di rumore interne all’aula: il brusio degli allievi, il cigolio dei banchi e delle sedie, gli impianti di condizionamento ambientale, ecc.
2) le sorgenti di rumore esterne: il traffico stradale, aeronautico e ferroviario; gli impianti industriali e commerciali, i cantieri stradali, ecc.;
Tanto più elevato sarà il livello del rumore di fondo determinato da una o più di queste sorgenti sonore, tanto maggiore sarà per gli allievi, rispetto al segnale vocale dell’insegnante, l’effetto di “mascheramento”, ovvero di inibizione della capacità di distinguere un suono in presenza di un rumore con caratteristiche di livello e frequenza simili.
Spesso gli allievi seduti nei banchi sistemati a metà e in fondo all’aula hanno una difficoltà di comprensione del parlato ben superiore a quanto tradizionalmente ritenuto. Di qui la tendenza in molte scuole a raggruppare, quando possibile, gli allievi vicino alla cattedra o da parte degli insegnanti più avveduti a passeggiare, durante la lezione, in mezzo ai banchi in modo da attenuare questo inconveniente.
I rimedi sotto il profilo tecnico non mancano. 2B Resine installa pannelli fonoassorbenti a plafone e a parete crea controsoffittature, rivestimenti murali fonoassorbenti, in grado di attenuare opportunamente la riflessione delle onde sonore incidenti, è un tipo d’intervento di correzione acustica ambientale che la 2B Resine ha diffuso e collaudato da diversi decenni nei suoi interventi.
Il riferimento legislativo che ha guidato la progettazione e la costruzione degli edifici scolastici negli ultimi anni è stato il Decreto Ministeriale del 18 dicembre 1975 sulle "Norme tecniche aggiornate relative alla edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica".
Le leggi stabiliscono la rumorosità ideale di un luogo attraverso il “tempo di riverberazione”, cioè quanto a lungo le onde sonore rimangono sospese nell’ambiente. Le leggi italiane - del 1967 e del 1975 - fissano per le scuole un tempo di riverberazione di 1,2 secondi. ma in tanti istituti, anche di nuova costruzione, si arriva a 3 secondi. Un caos: siamo lontani dagli 0.6 secondi suggeriti dall’ Organizzazione mondiale della sanità o dallo standard di 0,4 adottato in Nord Europa e questa cattiva acustica, dicono gli esperti, va a scapito della didattica e della salute: dalla quarta fila di banchi in poi gli studenti riescono a sentire una parola su due, la metà delle spiegazioni, e il mal di gola è la seconda causa di assenza per malattia tra gli insegnanti, costretti a "sgolarsi".
Rimangono poi i vecchi edifici scolastici, e il dato emerso dalle rilevazioni delle USL dimostra eloquentemente quanto poco sia stato fatto e quanto rimanga ancora da fare per ridurre le carenze legate a questo aspetto.
Attraverso la correzione acustica: un intervento rapido, economico e a basso impatto che permette di ridurre il riverbero nei locali fino ad arrivare ai parametri consentiti dalla legge.
1) Rilievo acustico degli ambienti scolastici da correggere acusticamente per definire i tempi di riverbero;
2) Dimensionamento dell’intervento e definizione della quantità di materiale necessario per ottenere la correzione acustica corretta nel rispetto della normativa;
3) Progettazione dell’intervento, personalizzazione e installazione di pannelli fonoassorbenti per la correzione acustica dei locali scolastici;
- Personalizzabile nel formato, nel colore e nell’immagine riprodotta.
- Sicuro: rispetta tutte le caratteristiche di sicurezza richieste.
- Acusticamente performante già su piccole superfici.
- Veloce da posare.